Appunti viaggio: Borgogna
Chi ben comincia è a metà dell’opera, dice il proverbio. Allora non c’è niente di meglio che continuare questa nuova avventura della newsletter dell’enoteca Lavuri con una breve cronaca del viaggio delle scorse settimane nella “mattonella d’oro” della Francia, la Borgogna.
Con un gruppo di produttori toscani, per tre giorni, abbiamo visitato sei cantine di produttori molto conosciuti, quattro dei quali, in particolare, rappresentano il meglio che si possa trovare sul mercato: Comte Lafond, Armand Rousseau, Claude Dugat e Meo Camuzet, un’azienda nella quale, fino a vent’anni fa, si aggirava il grande Henri Jayer, il padre dei Borgogna moderni.
La prima tappa è stata una visita alla cantina Guy Simon et Fils a Marey Les Fussey, dove abbiamo assaggiato in cantina degli ottimi Chardonnay di vecchia data (1997, 1999 e 2000). Poi i Pinot neri, anche questi ben strutturati, sempre di vecchie annate: 1985, 1988, 1995 e 1996. Divertente e istruttiva la degustazione di due “campioni” del 1981, uno realizzato con vendemmia manuale e l’altro con vendemmia meccanica. Seconda tappa da Alphonse Mellot, dove abbiamo assaggiato dei buoni Sancerre, poi tutti da Comte Lafond. Inizio con leggeri Macon e gran finale con assaggi dalle barriques del mitico Montrachet andato in bottiglia quest’anno.
Nelle cantine di Rousseau, Camuzet e Dugat abbiamo avuto la possibilità di assaggiare 32 vini, prevalentemente del 2007, un’annata che si annuncia contrastata in Borgogna ma per questo più accessibile, dal punto di vista dei prezzi, rispetto al 2005 e anche al 2006. Inutile dire che c’erano bottiglie di grande livello (Clos Vougeot 2005 e Richebourg 2007 di Camuzet, Chambertin 2007 di Rousseau, Chapelle Chambertin 2007 di Dugat) e in qualche caso è stato possibile anche assaggiare en primeur i 2008 dalle botti.
E adesso non resta che aspettare.. .